Dicembre 31 2015

Inseguire il tempo che scappa via. Infaticabili runner del 2015.

Siamo sempre convinti di poter fare questa o quell’altra cosa nell’immediato “tra poco” ma ci
ritroviamo invece, sovente, a correre come dannati cercando di recuperare invano il tempo e
accumulando invece una miriade di esperienze che non vedranno mai la luce. Siamo dei runner
del tempo professionisti, infaticabili.
E chissà quante volte anche voi, come me, avrete corso dietro ai giorni, alle ore che passavano in questo 2015. Chissà se anche voi, come me, avrete corso
zoppicando, addirittura saltellando su una sola gamba.
E già, sono trascorsi 12 mesi di una probabile quanto insistente sciatalgia divenuta ormai fedele
compagna di viaggi a cui mai ho permesso di limitare la mia normalità e di godere dei momenti di
gioia di questo 2015.
Ho percorso migliaia di chilometri in questo anno tra auto aerei e piedi. La maggior parte di essi
insieme a Claudia che in questa sorta di memoria nomino per prima – altrimenti, come ogni
fidanzata che si rispetti, dopo aver letto mi mena – e la ringrazio perché la maggior parte dei
cambiamenti sono avvenuti con lei, per noi. È incredibile quanto la vicinanza di talune persone sia
una carica ulteriore a fare ciò che diversamente non avresti fatto. È incredibile come 4 gambe
diano l’impressione che si corra più in fretta quando invece hai sempre pensato che da soli il peso
fosse dimezzato e quindi la marcia più spedita.
E così, con lei, in ogni corsa ho incrociato sguardi, incontrato gente, gioito per qualcuno, sofferto
per qualcuno o qualcosa.
Vorrei ringraziare i miei ex coinquilini che finalmente hanno deciso di dividere le loro strade dalla
mia, di essere spariti definitivamente dalla mia vita. Mai avrei pensato che una separazione
potesse portare del buono e così, banalmente, ho pensato che il tralcio secco, tagliato, porti
maggior frutto. Grazie a loro si è innescata una corsa forsennata nell’improvvisare un trasloco in
un periodo pregno di impegni. Dieci giorni per traslocare un intero appartamento, per imbiancarlo e
consegnarlo e nel mentre tornare nella amata Puglia a completare i preparativi per il matrimonio
della carissima Paola insieme ad Alessio.
Voglio ringraziare pubblicamente Paola e Alessio senza aggiungere null’altro, loro sanno. Dirò solo che tante volte
la fratellanza non è legata al DNA ma è quello spirito di vicinanza, di comunione e generosità che
avvicina le persone. Ancora grazie amici miei. E con loro vorrei ringraziare tutti quelli che in quella
difficile occasione si sono dimostrati vicini nelle intenzioni e nei fatti. Tra tutti voglio ricordare
Antonello e Silvia, Piero e Raffaella. Con voi sono in debito. Mai smetterò di dimostrare
riconoscenza.
Le mie corse in questo periodo si sono accentuate. Mille annunci di locazione visualizzati, decine
di case visitate, speranze disattese, ansie, matrimoni in giro per l’Italia e finalmente il contratto di
locazione di un appartamento stipulato per procura. Ho sperimentato in questo anno la felicità di
chi corona il sogno d’amore: Paola e Alessio, Francesca e Maikol, Giusi e Umberto, Raffaella e
Piero, Mariangela e Giacomo. È stato bello gioire con voi.
Le mie corse si sono fermate per motivi lavorativi in occasione del diaconato di mio fratello ma la
testa e il cuore erano presenti. La contingenza qualche volte mette dei freni alle gambe ma i
sentimenti resteranno sempre indomabili e seguiranno coloro a cui sono destinati.
Oggi 31 dicembre posso dire di aver corso come un dannato, di essermi anche affannato ma sono
certo che nella vita conta di non volersi fermare. E se qualcuno di voi volenteroso volesse
percorrere un tratto di strada con me sarà benvenuto. Buon anno.