Maggio 15 2020

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano” ai tempi del coronavirus.

Pane: dal lat. [panis] la cui etimologia viene dal sanscrito [pa-] bere o più in generale nutrire; potrebbe derivare anche dalla radice [pa-] ovvero proteggere o sostenere da cui deriva anche la parola padre.

Cos’è il pane? Qualunque sia la sua derivazione, ne deriva la sacralità del pane come alimento indispensabile. La radice “pa-” associa il pane al bere come alimento necessario alla vita, al sostegno. Figura legata anche alla religiosità dove il pane si fa trait d’union tra il cielo e la terra diventando alimento di redenzione.

Il pane diventa nella storia il simbolo della condivisione, della fratellanza. Nei momenti di difficoltà ci ritroviamo tutti intorno a una tavola per mangiare quel pezzo di pane per trovare forza fisica ma anche forza e solidarietà con i fratelli e dai fratelli.

Nel periodo del Coronavirus il pane e con esso tutti i lievitati (pizze, focacce, grissini, tarallini, ecc) sono diventati alimenti cardine nelle famiglie. Complice il tempo a disposizione. Ci siamo riuniti per il rito della panificazione e nella condivisione del pane. Lo abbiamo fotografato e mostrato come fosse un trofeo, orgogliosi del risultato, ci siamo compiaciuti per gli apprezzamenti che ne sono seguiti.

Il The Economist ci da una fotografia di quanto ciò avvenga nel mondo: “I dati di Google confermano che […] l’interesse verso il farsi il pane a casa è in aumento. All’inizio di aprile, le ricerche globali della parola “lievito” sono aumentate del 300% rispetto alla prima settimana di marzo. […] Su Instagram il numero di foto taggate con “#homebake” è aumentato di quasi il 40% nella seconda metà di marzo”.

…e c’è anche chi ricerca come “fare il pane senza farina”.

Autolisi, puntatura, appretto, biga, poolish, idratazioni, farine forti, farine deboli, lievito madre, li.co.li, cotture, macina a pietra, raddoppi

Li avrete letti, li avrete ricercati, ne avrete sicuramente sentito parlare ma li avete ignorati. Su facebook, su Instagram, su internet, in televisione. In questo periodo di pandemia nessuna difficoltà ha però fermato le tante famiglie dall’unire lieviti, farine e acqua per sfornare pagnotte su pagnotte quantunque panifici e supermercati non abbiano mai chiuso.
Una maglia glutinica forte e fitta ha così ricoperto il mondo legandolo in questo momento di forte difficoltà, un modo, questo, di tenersi stretti attorno al pane condividendo difficoltà, paure, dubbi, ma anche gioie.

Di una considerazione sono certo: quando si tornerà alla libertà tanto auspicata e cercata, molti avranno imparato cosa voglia dire guadagnarsi il pane, o sudarselo in un periodo di profonda crisi economica. Avranno imparato che il pane è l’alimento necessario che mai deve mancare sulle tavole delle nostre famiglie perché il pane è nutrimento ma anche sostegno.