Gennaio 13 2014

Penetrare. Con un Punto.

Il punto.

Punto dal latino Punctum derivato da pungĕre che vuol dire penetrare.

Possiamo dire dunque che ogni volta che mettiamo un punto siamo penetrati. Facciamo nostro qualcosa. L’abbiamo assimilato

Quante volte mettiamo un punto in una giornata? Innumerevoli volte se ci pensate. Solo in questo articolo, finora, ce ne sono ben 5.
Spesso diamo al punto il compito di chiudere in modo definitivo qualcosa ma questo concetto è puramente relativo se consideriamo che ogni qualvolta mettiamo un punto siamo subito pronti a cominciare qualcosa che continua la precedente. E così, il punto precede l’inizio di una nuova frase che è la continuazione di un paragrafo, che continua un capitolo, che compongono un libro ecc ecc.

Mettiamo punto quando chiudiamo un evento, quando chiudiamo una giornata pronti per iniziare la successiva.

Ma allora il punto chiude o no?

A ben vedere il punto segna unicamente una pausa. Quella pausa in cui metabolizziamo lasciandoci penetrare. Ci permette di riflettere, di fare il “punto della situazione”.  Assimiliamo ciò che abbiamo appena letto, ciò che abbiamo appena compiuto.

Una buona definizione del punto ci viene dalla musica. Il punto altro non è che il prolungamento di una pausa.

In geometria il punto è uno spazio senza dimensione.

Quindi, in definitiva, il punto è quello spazio infinito che ci ritagliamo per farci penetrare, per diventare tutt’uno con ciò che viviamo.

E allora, abituiamoci a fermarci, a mettere un punto per lasciarci penetrare, per riflettere e non vivere passivamente.


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Pubblicato 13 Gennaio 2014 da 1LampoDiGenio nella categoria "Parole

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